Oggi, a Lecce, ho avuto l’onore di presentare il primo rapporto sulla detenzione femminile dell’Associazione Antigone accanto a quattro donne di indiscussa caratura: la Dott.ssa Mignone, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Lecce, la Dott.ssa Mancarella, Garante per i diritti dei detenuti, la Prof.ssa Vignola, docente dell’Università del Salento, e la Dott.ssa Susca, Direttrice del carcere di Lecce.
I dati empirici e le osservazioni giuridico-sociologiche, condivisi nel corso dell’incontro, convergono sui punti nodali messi in luce dal rapporto di Antigone: la situazione femminile negli istituti di pena è complessa e sottovalutata, i bisogni delle donne sono spesso ignorati, soprattutto quando le stesse non sono madri.
In questo contesto, il sovraffollamento, il diffuso disagio psichico e il crescente numero di eventi critici costituiscono la cartina al tornasole delle disfunzioni del sistema penitenziario.
Discuterne e diffondere i dati non risolve i problemi, ma è un piccolo passo per generare consapevolezza su un microcosmo troppo spesso dimenticato, che tuttavia riflette, ineluttabilmente, le distorsioni della nostra società.